La pubblicità alla radio funziona? Analizziamo perché uno strumento considerato erroneamente passato di moda in realtà figura come un sistema utile e fruttuoso per le attività di marketing dirette al pubblico.
Negli ultimi decenni la portata dei mezzi di comunicazione si è evoluta enormemente, con una scelta editoriale molto variegata messa a disposizione degli utenti fruitori. La televisione l’ha fatta da padrona per parecchio tempo, ma con il progresso è stata messa a dura prova dall’avvento della sfera digitale. Un periodo storico, quello attuale, dove i social media rappresentano uno dei principali espedienti con il quale promuoversi ed interagire con il pubblico.
Eppure, con il passare delle generazioni, vi è ancora uno strumento che, grazie alla sua efficacia e allo stesso tempo a un fascino intramontabile. Un qualcosa che continua a rivestire un ruolo preponderante nel settore commerciale. Stiamo parlando certamente della radio.
Pubblicità alla radio, un mezzo di comunicazione efficace in ambito promozionale
“La radio è un mezzo che non invecchia mai”. Non vi è definizione quanto più efficace e vicina alla realtà, un’espressione capace di mostrare in toto la consistenza ampia di questo mezzo comunicativo. Rappresenta un evergreen intramontabile, apprezzato anche dalle nuove generazioni, le quali rimangono piacevolmente coinvolte dal fascino che è in grado di esprinere. Si tratta di un aspetto che in apparenza lascia perplessi, dato che quasi tutti si aggiornano sulle ultime novità munendosi essenzialmente tramite l’ausilio di un computer o un telefono cellulare. Invece ascoltare una trasmissione radiofonica è un’abitudine molto gettonata che riguarda un consistente numero di persone, soprattutto in Italia.
Tuttavia ci si domanda se fare pubblicità in radio presenti un vantaggio veritiero in termini pubblicitari. Nello specifico vi è il dubbio secondo il quale tale prodotto sia essenzialmente appetibile agli imprenditori che hanno bisogno di promuovere la propria azienda sfruttando più soluzioni possibili. La realtà dei fatti pone all’attenzione dati che spiegano perfettamente la convenienza nell’affidarsi ad un prodotto del genere. Milioni sono i radioascoltatori giornalieri, classificabili non solo negli automobilisti che accendono l’autoradio, ma anche e soprattutto i semplici uditori.
Persone comuni che si tengono compagnia con questo mezzo durante le altre attività quotidiane, magari ascoltando la propria trasmissione preferita durante le faccende domestiche oppure quando si pratica sport. Di conseguenza un esercente avrebbe necessità di attuare campagne pubblicitaria on air. Pubblicità in radio per far conoscere l’azienda ai consumatori che ascoltano.
Auditel radiofonico: ascolti in netta crescita
L’agenzia di comunicazione Magellan Media insieme ai suoi clienti elabora strategia di comunicazione volte al raggiungimento di obiettivi quali crescita del fatturato ed ottimizzazione della propria brand identity. Vengono stabiliti i principali strumenti da adottare per un piano di marketing accurato. Una strategy dalla sicura efficacia, che comprende il web advertising, la reclame diretta (ad esempio i volantini e le brochure pubblicitarie) fino alla pubblicità in radio a Roma.
La pubblicità alla radio infatti è una delle attività cardini da sfruttare a riguardo, grazie anche alla collaborazione con emittenti rinomate nel comprensorio romano quali TeleRadioStereo, una delle radio capitoline più ascoltate della regione e potenzialmente accattivanti per gli investitori.
Perché conviene la pubblicità su TeleRadioStereo
L’argomento centrale del palinsesto, incentrato sulla squadra di calcio della Roma, interessa migliaia di ascoltatori. Un’audience calcolata tra le migliori in termini di ascolti in riferimento alla zona. I dati ufficiali mostrano non a caso oltre 150 mila ascoltatori, con la stragrande maggioranza follower fedeli delle trasmissioni in onda di stampo calcistico. Tale trasporto porta questi soggetti a sentire con molta probabilità gli spot promozionali praticamente ogni giorno, essendo appunto affezionati all’emittente che li trasmette. Ne consegue quindi un pubblico che potenzialmente può trasformarsi in consumatore attivo, il quale assisterà con frequenza alla reclame diffusa dall’emittente.
